Finalmente la pandemia ci ha dato un attimo di respiro e una parvenza di ritorno alla normalità. Sotto il primo sole primaverile abbiamo incontrato i giovani del Capo e insieme creato una biblioteca di strada per i bambini e i ragazzi del quartiere. Insieme ad un gruppo di volontari locali dell’organizzazione Naka, attiva sul quartiere, i volontari di HRYO con grande entusiasmo hanno coinvolto i ragazzi nella creazione della biblioteca di quartiere. Durante questo incontro i ragazzi ci hanno accompagnato alla scoperta dei vicoli; Salvo e Paolo ci hanno raccontato come un anno fa hanno deciso di trasformare un vicolo trascurato e pieno di rifiuti, in un luogo pieno di vita per restituirlo a tutti i bambini della zona creando degli spazi di gioco e di comunità.
I bambini hanno iniziato a pulire da soli il luogo che era stato precedentemente coperto di spazzatura. Per creare un’atmosfera piacevole, hanno piantato alcune piante e con i materiali abbandonati raccolti in strada, hanno creato una piccola cappella votiva dedicata a Santa Rosalia, patrona di Palermo. I ragazzi si sono messi in gioco per prendersi cura di questo posto ed evitare che venga nuovamente abbandonato e lasciato alle incurie.
Per i volontari è stata un’opportunità per integrarsi e conoscere al meglio la vita del Capo e la quotidianità degli abitanti più giovani.
Dipingere le scatole di legno, su cui in seguito abbiamo installato la biblioteca, è stato molto divertente, così come sfruttare questo tempo insieme per leggere delle storie proprio sul quartiere Capo e vedere i partecipanti interessati ai personaggi che hanno attraversato quelle stradine anni addietro. Siamo felici di aver preso parte a questa rinascita e contribuito all’aspetto culturale del luogo attraverso l’installazione della biblioteca e di avere dato importanza ai processi di responsabilizzazione e presa di coscienza già in atto.
Ringraziamo in modo particolare il Centro Muni Gyana, responsabile del progetto per la preziosa opportunità concessa.
Il progetto è finanziato grazie al contributo 8×1000 dell’UBI – Unione Buddhista Italiana.