Human Rights Youth Organization

Il 30 settembre, a sera, si è conclusa ogni attività di una settimana entusiasmante. La giornata finale, in piazza, a Cruillas, e a Terra Franca, l’area confiscata alla mafia che HRYO gestisce dal 2019, era stata chiamata Semenza Franca. Voleva stabilire che esistono gabbie di terra che inaridiscono e luoghi che cambiano seminando. E seminare bene non è solo un’opportunità, è pure una forma di dipendenza, una volta iniziato non ne puoi più fare a meno.

Il 30, quindi, abbiamo chiuso il portone di Terra Franca e, rientrando verso le nostre case, mentre tiravamo le conclusioni, ci è stato immediatamente chiaro che in modo giocoso, educativo e al tempo stesso molto profondo, per giorni e giorni tutti i partner coinvolti in Go Deep Game avevamo scritto una pagina importante, una storia di formazione per il quartiere Cruillas e per noi tutti, cittadini di Palermo, portando nel progetto competenze nell’educazione, nel cambiamento sociale, nella gestione dei conflitti e nel dialogo interculturale. Un contributo in punta di piedi, come si dice, al cambiamento nella comunità, per la quale si sono facilitati e proposti nuovi modelli per affrontare potenziali conflitti, come nei casi delle tensioni legate alla diversità, le dinamiche di potere, la mancanza di visioni comuni o le sfide di creare un’unione tra i diversi gruppi. Insomma, Go Deep Game ha cercato di rispondere a una domanda sempre più pressante e forse ci è riuscito. La domanda è: chi si prende cura di una città che appare senza cure?

Lo fanno, in silenzio, piccole realtà che progettano e agiscono, nella speranza di essere di supporto al possibile cambiamento. Alcune di queste si sono date appuntamento a Palermo dal 26 al 30 settembre per un percorso di process work, ovvero di psicologia orientata all’azione, e di empowerment della comunità del quartiere Cruillas, a Palermo. C’erano associazioni e organizzazioni – il progetto è stato sviluppato da una partnership internazionale composta dall’ente capofila Xena Centro Scambi e dinamiche interculturali e da enti partecipanti da diverse regioni italiane, da Spagna, Portogallo, Grecia, Serbia e Ucraina come Altekio, Progetto Comunit-Azione, Nexes Interculturals SCCL, GEN UCRAINA | Rete globale di ecovillaggi, EAPN, AIA – ma anche delle persone e delle organizzazioni locali che hanno voluto partecipare spontaneamente rispondendo ad un appello diretto. L’iniziativa ha infatti registrato l’adesione del Dipartimento SPPF dell’Università di Palermo e dell’Istituto comprensivo statale Cruillas, in testa la dirigente Maria Rosa Caldarella, che hanno messo  a disposizione delle sale per alcune delle attività d’apprendimento di Go Deep Game. Grande sensibilità pure da parte del capogruppo al Comune di Progetto Palermo, Massimo Giaconia, e della componente della commissione Bilancio al consiglio comunale di Palermo, Mariangela Di Gangi.

Go Deep Game è un progetto Erasmus+, supportato da GENE Global Education Network Europe la rete europea delle politiche nel campo dell’istruzione globale e solo nel territorio del quartiere Cruillas ha coinvolto una quarantina di persone che incarnano il possibile cambiamento della comunità.

Ma cosa Go Deep Game è stato, nella sostanza? Go Deep Game ha  simulato un viaggio alla scoperta di sé stessi, del proprio gruppo, e della comunità in cui si vive o opera. Un gioco in cui i partecipanti apprendono di più su se stessi, le loro comunità e acquisiscono nuove competenze di facilitazione, nelle relazioni e nel contesto in cui vivono, e prendono maggiore consapevolezza delle diverse prospettive e risorse che, dopo il gioco, possono essere applicate nella loro vite quotidiane.

 L’obiettivo è sempre quello di costruire comunità più sostenibili, sperimentare il potenziale della diversità e capire perché dobbiamo promuovere le interazioni tra noi e imparare a vedere noi stessi nell’altro.

Un’esperienza, non facile da spiegare con parole, ma profonda e divertente, che porta con sé sorprendenti risorse, creatività e un enorme potenziale per il cambiamento.

E siccome crediamo nel valore delle immagini, nella potenza del racconto non verbale, per capire questi nostri giorni di apprendimento vi invitiamo a vedere le foto.

Grazie.